Leggi elettorali (non il mondo) al contrario
Liste bloccate alle Europee con circoscrizione unica e voto di preferenza alle Politiche
Credo che i cittadini italiani ormai possano essere divisi in due sottogruppi: coloro i quali sanno già tutto sulle elezioni europee, e nonostante questo vengono tempestati di articoli/robe sull'argomento, e chi invece non sa nemmeno quando si terranno. Probabilmente se leggi questa newsletter fai parte del primo gruppo.
In questo periodo siamo ricoperti di materiale e, immagino, siamo ormai un po’ stufi di leggere sempre le stesse cose trite e ritrite.
Però voglio portare l'attenzione su una questione: le nostre leggi elettorali - nazionale ed europea - hanno delle caratteristiche che dovrebbero essere invertite.
Provo a spiegarmi meglio.
Tra le varie peculiarità del sistema elettorale per il Parlamento europeo, non le menziono tutte, ve ne sono due che vale la pena evidenziare. La prima è la possibilità di voto di preferenza e la seconda sono le 5 circoscrizioni regionali.
Infatti, noi cittadini possiamo esprimere preferenze fino a 3 candidati, scrivendo il cognome sulla scheda oppure utilizzando i famosi "detti", vedasi Giorgia Meloni detta Giorgia. E votiamo dei candidati che sono in circoscrizioni (molto banalmente, una divisione del territorio a cui corrisponde un numero di eletti) grandissime che includono molte regioni.
Che cosa implica questo per i partiti e candidati?
Per i partiti una cosa semplice: privilegiare nomi conosciuti rispetto a persone competenti meno note. E al Parlamento Europeo questo crea un grosso problema.
La stragrande maggioranza delle leggi (termine comune per indicare regolamenti, direttive) che vengono votate richiedono delle competenze tecniche per chi le scrive, idealmente, e se possibile di un certo settore, che sia digitale o salute ecc… Tuttavia, vista la necessità di personalità note, è molto comune in queste elezioni trovare sulla scheda nomi di personaggi noti o giornalisti famosi. Il Generale Vannacci, Sgarbi, Ilaria Salis, Marco Tarquinio, Lucia Annunziata e chi più ne ha più ne metta.

Invece per i candidati, stare in circoscrizioni enormi, vuol dire spendere molto denaro per la campagna elettorale che deve coprire diverse regioni. Ciò costringe questi a viaggiare su un territorio che è nettamente superiore - in termini dimensionali - a quello delle politiche, dovendo rispettare, come abbiamo visto nella scorsa newsletter, limiti di spesa insensati.
Ora, al contrario, la legge elettorale che disciplina l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica non prevede le preferenze al proporzionale, e sostenzialmente nemmeno all’uninominale (qui ogni coalizione esprime un solo candidato). Quindi noi non scegliamo la stragrande maggioranza dei parlamentari in quanto sono scelti da liste bloccate decise dai partiti. Questo dà un enorme potere ai partiti.
Le liste bloccate ci danno la possibilità di eleggere personalità competenti che farebbero difficoltà a ricevere il sostegno dei cittadini vista la poca visibilità. Perchè viene previsto a livello nazionale, ma per le europee no? Domanda da mille punti. Non è un caso se grandi paesi come Germania, Francia e Spagna non prevedono il voto di preferenza alle elezioni Europee.
A livello nazionale, invece, avere eletti con una forte legittimità territoriale porta decisamente i rappresentanti politici a rendere conto ai cittadini. Questo potrebbe essere utile per ricucire il filo spezzato della credibilità della politica.
Allo stesso modo, le circoscrizioni per le elezioni di Camera e Senato sono molto più piccole a livello geografico: questo implica una spesa minore dei candidati e un esborso minore di denaro significa una competizione più democratica e meno basata sul censo (dicesi anche ormai la fresca). Se continuiamo così fra qualche anno potremmo votare davvero per Filippo Champagne e Nevio lo Stirato.
Ok, le preferenze possono rappresentare un sistema corrotto: tu mi dai soldi, io vengo eletto e ti aiuto. Ma è il legame con il territorio che spesso tiene agganciate le persone alla politica e se buona parte delle persone si astiene dal votare, un sistema per sanare tutto questo va trovato.
Quindi signori in sintesi: blocchiamo le liste alle europee e liberiamole alle politiche. Inoltre, dovrebbe essere prevista un'unica circoscrizione nazionale alle europee, come in 23 stati dell’Unione, cioè praticamente quasi tutti. Che importa a Bruxelles se sono eletto in Campania o in Lombardia? Nulla, tanto le delegazioni sono nazionali e per gruppo politico.
Spero che questa newsletter vi sia piaciuta e mi raccomando:
ANDATE A VOTARE!
Saluti stellari.
Almeno abbiamo il privilegio del proporzionale come nei paesi civili. Per il resto siamo d'accordo...