Cercando le parole “campo largo” sui motori di ricerca, uno dei primi risultati viene dalla pagina della Treccani:
Progetto di ampliamento della coalizione di centro-sinistra sia verso forze collocate più al centro nello schieramento politico sia verso forze collocate più a sinistra.
Questo campo rappresenta uno spazio larghissimo (purissimo, levissimo) che va dai mitici Bonelli e Fratoianni (AVS) e Giuseppe Conte (M5S) ad Elly Schlein (PD), Magi (+EU) e Renzi e/o Calenda (forse). Che cosa accomuna questa coalizione? Ideologicamente nulla o poco, mentre pragmaticamente tutto: la possibilità di rappresentare un’alternativa elettorale al governo di centro-destra o destra-centro.
Cerchiamo di capire insieme perchè questa coalizione forse avrà vita breve o non vedrà mai la luce. Andiamo ad esaminare vari dossier, come si suol dire.
Guerra Russo-Ucraina. Ahimè, già qui si riscontrano i primi problemi. Da un lato troviamo i cosidetti pacifisti, da sempre opposti all’invio di armi all’Ucraina e favorevoli a un negoziato (interessante capire come), mentre dall’altro il fronte di chi sostiene lo sforzo ucraino alla propria difesa. Piccola nota: il PD non ha una posizione unitaria precisa infatti, nel recente voto all’Eurocamera per rimuovere le restrizioni sull’utilizzo delle armi fornite all’Ucraina, gli eurodeputati Democratici si sono divisi in tre gruppi tra pro, contro e astenuti sull’aautorizzazione ad usare le armi in territorio russo.
Relazioni con gli USA. Lasciatemi dire, sono rimasto molto colpito dal sondaggio mostrato di seguito anche se si riferisce solo a posizioni in politica estera. In primo luogo, colpisce il supporto ad Harris da parte degli elettori del centrodestra, seppur di poco. In secondo luogo, desta molta attenzione il grande supporto per Trump tra i 5S. Sarebbe interessante spiegare al The Donald il concetto del Reddito di Cittadinanza! Anyway, i pentastellati supportano Trump per via delle sue posizioni sulla guerra ma ciò non si riscontra nel centrosinistra, che pure sta diventando sempre più critico sul conflitto russo-ucraino.
Referendum sulla cittadinanza. Tutto il campo largo è schierato a favore, quasi militarmente verrebbe da dire, tranne lui, nemmeno a farlo apposta: Giuseppe Conte. Secondo il leader pentastellato, il Movimento deve portare avanti la sua proposta sullo Ius Scholae. Da qui la decisione di non firmare per la raccolta firme per il Referendum, generando così uno strappo immaginario in un’alleanza altrettanto immaginaria.
Jobs Act. Il Sindacato CGIL ha annunciato di aver raggiunto le 500 mila firme necessarie per il referendum contro il Jobs Act, la precarietà ed i subappalti. Nel campo largo hanno aderito quasi tutti: Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni. Assenti ovviamente i centristi. Ma c’è un problema: il PD è spaccato sulla questione, infatti la sottoscrizione è avvenuta a titolo personale, segretaria Schlein compresa. Quindi, per fare un punto, anche sulla politica interna il campo largo non se la passa bene.
Nomine Rai. Sebbene si tratti di una questione di attualità di cui Aletheia di solito non si occupa, il tema è profondamente politico e mostra le contraddizioni del campo largo. Il PD con Azione e Italia Viva hanno disertato la votazione per l’elezione dei consiglieri del Cda Rai di nomina parlamentare. Diversamente, M5S e AVS hanno partecipato ottenendo un consigliere. Come nota il Post, due sono le evidenze: la prima è la debolezza del campo largo e la seconda è la disinvoltura con cui Conte imbastisce alleanze con il centrodestra quando si tratta di nomine parlamentari. Inutile dire che ci siano stati malumori nel PD per la scelta della dirigenza di astenersi al voto.
Accantoniamo un attimo le differenze in politica interna e diciamoci una verità che oggi conta più che in altri periodi storici recenti: se nella Prima Repubblica le differenze sulla politica estera non potevano coesistere è chiaro che nella seconda conviano, e anche bene.
Seppur con distinguo, i vari partiti che hanno fatto parte delle maggioranze di governo prima del 94’, dai socialisti ai liberali, si riconoscevano sotto l’ombrello NATO e degli USA.
Al giorno d’oggi invece partiti atlantisti ed altri che hanno espresso vicinanza a Putin convivono sotto lo stesso tetto: il governo attuale ne è un chiaro esempio. Tuttavia, il livello di litigiosità della sinistra si è dimostrato nettamente superiore rispetto a quello della controparte che, barcamenandosi, alla fine un accordo lo trova.
Continuando a considerare esclusivamente la politica estera, è molto più semplice immaginare un governo che vada da PD a Forza Italia. Come sappiamo però, la realtà è più complessa di così: il bipolarismo è una tendenza maggioritaria e bisogna scegliere da che parte stare.
Se un campo largo nascerà, per chiunque ne sarà a capo governare sarà un incubo. Ed è qui che, parafrasando, mi viene in mente una frase di Craxi: “Per noi l'Europa nella migliore delle ipotesi sarà un limbo. Nella peggiore, sarà un inferno”. Riportandola sui tentativi di costruzione del campo largo, il centrosinistra deve sperare che questa alleanza sia un limbo.
Avanti tutta!
È interessante notare come continui l’equivoco alimentato dai media, per cui M5S è un partito di sinistra (che addirittura in Europa è nel gruppo Left) e poi vota, pensa e si schiera sistematicamente ora col centrodestra, ora con la destra destra.
Che i pentastellati sostengano Trump a livelli plebiscitari non mi stupisce. I 5S sono in sostanza quello che, citando Richard Hanania, può essere definitivo come il Dale Gribble Party: https://www.richardhanania.com/p/the-rise-of-the-dale-gribble-voter.
E non stupisce neanche che il cdx prediliga (seepur di poco) Harris a Trump, considerato che contrariamente alla narrativa, il fenomeno Berlusconi non ha mai avuto nulla a che spartire col fenomeno Trump. Mi sono permesso di discuterne in merito qua: https://scriptamanent.substack.com/p/the-virgin-ymca-orange-man-vs-the?r=33qtk5